Un weekend 
                  all’insegna dello spettacolo, della tradizione(non proprio 
                  nostrana - nda), del 
                  gusto, ma soprattutto del divertimento.
È quello che i 
                  ragazzi del comitato organizzatore, “ultra gioventù” 
                  di Casaluce intende regalare ai loro compaesani e a tutta la 
                  popolazione dell’agro Aversano che volesse prender parte alla 
                  due giorni di festeggiamenti in occasione della 
                  1a festa 
                  del giglio che si terrà nelle giornate di sabato 
                  14 e domenica 15 di luglio proprio nel piccolo 
                  comune casertano, presso l’area dell’ ex stazione 
                  Alifana.
Un evento senza precedenti per la gente di 
                  queste parti alla quale, per la prima volta viene offerta 
                  possibilità di poter partecipare ad una manifestazione fino ad 
                  oggi appannaggio delle popolazioni della zona nord di Napoli e 
                  in particolare di Nola, centro di origine di questi 
                  festeggiamenti.
Le premesse lasciano sicuramente ben 
                  sperare, a partire dalla scelta del sito che ospita la 
                  manifestazione, quell’area dell’ex stazione Alifana che 
                  qualche mese fa è balzata agli onori della cronaca per aver 
                  ospitato l’incontro tra i cittadini di Casaluce e 
                  l’Arcivescovo di Napoli, Cardinale Crescenzio Sepe, in 
                  occasione dell’incoronamento della Vergine Bruna, patrona di 
                  Casaluce. Una scelta quindi non casuale, che testimonia la 
                  buona volontà di non lasciare che tali spazi diventino, come 
                  spesso accade, preda di abbandono e di degrado.
Tanta 
                  energia messa in campo dai ragazzi del comitato organizzatore, 
                  di età compresa tra i 20 e i 26 anni, che animati dalla loro 
                  passione per il “giglio”, sono stati capaci di instaurare un 
                  ponte con le popolazioni simbolo di questa festa come quella 
                  storica di Nola, e di Brusciano che parteciperanno in prima 
                  persona all’evento con la presenza di personaggi di tutto 
                  rispetto.
La divisione musicale, infatti, sarà affidata al 
                  maestro Rocco Di Maiolo, già collaboratore di Marco 
                  Zurzolo e di alcune trasmissioni Rai di successo come lo 
                  spettacolo “TRASH”, andato in onda alcuni anni fa sotto la 
                  conduzione di Enrico Montesano, coadiuvato da Sergio 
                  Parrella e dalle voci di Salvatore Minieri e 
                  Gaetano Ingegnoso, protagonisti del recente giglio della 
                  gioventù di Brusciano.
Nomi di prim’ordine anche 
                  nella costruzione del giglio, opera del gruppo NAL di 
                  Nola, bottega d’arte che vanta il titolo di partner 
                  organizzativo del progetto LISBONA-NOLA 2006 nella 
                  costruzione della macchina da festa, come fornitore di “varre 
                  e varrielli” e set connessi alla legatura, e responsabile 
                  progettuale.
A completare l’elenco dei nomi illustri, la 
                  ditta Curcio di Nola che si occuperà degli impianti 
                  audio e la “Paranza” (gruppo di oltre 100 persone 
                  addette al trasporto e alle ballate del giglio, coordinato dal 
                  capo paranza a dai caporali) Bruscianese.
I 
                  festeggiamenti avranno inizio nella serata di sabato 14 
                  con l’organizzazione di una sagra di prodotti tipici 
                  dell’agro quali mozzarella, salsiccia paesana, etc., 
                  per proseguire domenica 15 con “ ‘A Cacciata” 
                  del giglio e apertura della ballata che avverrà attorno alle 
                  19:00.
Se il buon giorno si vede dal mattino, 
                  con questo quadro di presentazione non possiamo che essere 
                  sicuri del successo cui va incontro la kermesse casalucese e 
                  per questo sono d’obbligo i ringraziamenti agli “amici”, nicola tamburro, francesco 
                  marino, nicola liccardo, carlo pagano, claudio felaco, angelo 
                  tozzi, antonio paone, vincenzo e domenico picone, pietro e 
                  vincenzo macchia, franco alberto iorio e luigi d’amore che, 
                  uniti dalla volontà di promuovere temi come socialità e 
                  aggregazione, e vincendo la diffidenza di chi più volte li 
                  aveva scoraggiati dal portare avanti un obiettivo così 
                  ambizioso, hanno saputo raggiungere il loro scopo, portando 
                  per la prima volta in terra d’agro Aversano la Festa del 
                  Giglio. 
                  Cenni 
                  Storici:
Storicamente la festa prenda origine 
                  da un intervento "miracoloso" del Vescovo S. Paolino che 
                  nell'anno 409 D.C. ottenne dai Goti di Alarìco la libertà 
                  per alcuni cittadini Nolani presi in schiavitù durante il 
                  saccheggio di Nola i quali, al loro ritorno dall'Africa, ove 
                  erano stati deportati, vennero accolti dai loro 
                  compaesani che, in segno di festa, recavano con se gigli e 
                  ceri augurali.
Altra ipotesi (di cui i cittadini di Nola, 
                  non vogliono sentir parlare) è quella ch fa risalire la festa 
                  ad un antico rito pagano che venne poi adattato alla nuova 
                  religione cristiana: grandi alberi sacrali, decorati a festa, 
                  venivano portati in processione ed esposti come protettori 
                  della cittadinanza; con l'avvento del cristianesimo vennero 
                  sostituiti i significati pagani aggiungendo immagini sacre e 
                  di santi.
Al di là della sua reale origine la festa rimane 
                  a tutt’oggi una manifestazione vivissima di fede nella quale 
                  il folclore si lega alla religione ed un’intera comunità 
                  celebra le proprie origini ed il proprio storico passato. 
                  
Oggi, quando parliamo di "gigli" non si deve pensare ai 
                  fiori: i gigli sono in realtà delle "macchine" costruite in 
                  legno con tecniche particolari, a forma piramidale, alte circa 
                  25 metri ed ornate con decorazioni varie, perlopiù di 
                  cartapesta. Un’arte che trova la sua massima espressione nelle 
                  grandi botteghe artigiane della città di Nola i cui segreti 
                  sono custoditi gelosamente e tramandano con cura di 
                  generazione in generazione.