La Prima edizione della “Festa dei Gigli” di Volla ha provocato un interessante “dibattito” sulla sua opportunità.

 Nonostante le numerosissime persone appassionate a questo tipo di “folklore” e che hanno partecipato all’evento, molte delle quali provenienti dai paesi limitrofi, sembra che ai vollesi doc, l’iniziativa non sia stata del tutto gradita.

E’ da un po’ di tempo che per diverse ragioni i cittadini di Volla non perdono occasione per lamentele, critiche e talvolta malumori verso le dinamiche sociali, culturali e politiche del paese.

Una di queste ha riguardato lo spettacolo delle numerose gru, tirate su nei più svariati punti del territorio.

Può sembrare strano, ma l’innalzata di un “Giglio” (“Cittadini calma! Non è un’altra Gru che si è elevata nel cielo vollese, è solo un Giglio!”) nei giorni scorsi ha fatto quasi lo stesso scalpore, se non maggiore, e ha suscitato una discreta protesta, evidenziata a gran furore sui social.

La festa dei Gigli è una festa popolare cattolica che nasce nella città di Nola e che, con il passare del tempo, ha avuto gemellaggi in numerosi paesi, tra cui il popoloso quartiere di Barra, e ha accresciuto la sua tradizione a tal punto da essere considerata patrimonio dell’Unesco.

Volla non è mai stata legata a questo tipo di tradizione. Nonostante ciò  la nuova amministrazione, targata Viscovo, ha dato luogo e modo di far svolgere la prima edizione della festa del Giglio a Volla.

L’evento è stato organizzato il 18 e 19 Marzo in occasione e/o in concidenza della festà del papà dall’Associazione “Volla in Festa” di Vincenzo Micale.

Per consentire il passaggio del manufatto in legno, ballante e suonante, seguito compreso, lungo le strade di Volla, i cittadini sono stati preventivamente allertati sugli orari di chiusura di alcune strade e del divieto di sosta lungo le stesse. Ma, nonostante l’ordinanza sindacale, sembra che gli stessi non abbiano del tutto gradito il festeggiamento.

Varie le motivazioni espresse. Chi per gusto e stile, chi per disagi di viabilità e inquinamento acustico, chi per mancata identità, chi perché avvezzo alle critiche distruttive, chi per antipatia, chi per chissà cosa. Sta di fatto che i commenti positivi sull’evento sono giunti, a parte qualche rara eccezione, solo da parte degli organizzatori.

“Sono convinto che tutte le iniziative che rivitalizzano Volla vanno appoggiate”. Lo spiega il primo cittadino, Andrea Viscovo che continua: “Chi ha voglia di dar vita ad iniziative culturali, sportive, gastronomiche o di altro genere troverà sempre il nostro sostegno. È finito il tempo delle lamentele, bisogna essere propositivi”.

Quindi positive le impressioni del primo cittadino. Del resto è pur sempre vero che i punti di vista e le verità in ogni questione spesso sono numerosi e confusionari. Magari ciò fa passare in secondo piano la storia e l’identità di un paese, facendo prendere il sopravvento al desiderio di vedere le strade cittadine invase da amanti del Giglio. Visitatori attratti dall’unica e sola cosa che con Volla non ha nulla a che fare, anche perché nel paese non c’è nulla da far vedere o ammirare.

Segnaliamo che l’unica piccola traccia storica cittadina è legata al fiume Sebeto e al Re Ferdinando, ma ancora nessun amministrazione di ieri e di oggi ha dato attenzione e valorizzato tale patrimonio.

Soddisfatta quindi l’amministrazione e gli organizzatori. Un po’ meno i cittadini, soprattutto i vollesi. Viscovo e company non l’hanno fatta trasparire, soprattutto rispetto ai carri dell’ultimo Carnevale, dove l’euforia e la compiacenza fu manifestata sui social con post e selfie di tutta l’amministrazione.

Questa volta la parte social-comunicativa è venuta un po’ a mancare. Stanchi delle critiche?! Chissà.