I. E. S. U. S.
ISTITUTO EUROPEO di SCIENZE UMANE e SOCIALI - BRUSCIANO-NA
Brusciano verso la 142esima Festa dei Gigli. Omaggio a Maurice Ravel nel 90esimo anniversario del suo “Bolero”. (Scritto da Antonio Castaldo)
Brusciano nell’ambito
dell’evento “Agosto Bruscianese”, promosso dall’Associazione
Nuovi Orizzonti, ha reso omaggio a Ravel ed al suo “Bolero” ,
opera musicale che quest’anno compie 90 anni. Ora dopo il suo
affrancamento da qualsiasi diritto d’autore, il mondo sarà
ulteriormente deliziato da strabilianti balletti, raffinate esecuzioni
orchestrali, coinvolgenti colonne sonore cinematografiche, come non
mancherà il suo accattivante impiego nella pubblicità ed in altre
forme commerciali della comunicazione moderna. Il vanto francese
segnala che sulla Terra viene eseguita “ogni 10 minuti”
questaopera che fu scritta dal compositore Maurice Ravel, nato la
domenica del 7 marzo del 1875, a Ciboure un paesino dei Pirenei e
morto a Parigi nel 1937. E dunque, considerata la durata
del “Bolero” che è di 17 minuti si può affermare che questa è
la colonna sonora del mondo senza soluzione di continuità.
Ma esiste al mondo un
panorama antropologico peculiare che ha accolto nel suo repertorio
musicale il Bolero di Ravel sin dal suo debutto ed è quello
tratteggiato dalla Festa dei Gigli in Campania, in primis a Nola, a
Brusciano e a Barra.
La partitura, scritta
per una grande orchestra sinfonica, si presta agevolmente anche al
meccanismo e alla coreografia di una “Ballata dei Gigli”. In
Piazza XI Settembre sul palco nudo, con pochi strumenti ma provetti
strumentisti, come i leggendari maestri sassofonisti Tonino Giannino e
Maurizio Saccone, con al fianco Stefano Salvadore al sax, Sergio
Parrella e Paolo Lipari alle tastiere, Stefano Cimitile alle
percussioni, Enzo Di Monda alla chitarra. L’omaggio bruscianese
a Ravel e al suo “Bolero” è su YouTube postato da Antonio
Castaldo all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=JuiPp_xi1uY .
Il “Bolero” con i
suoi richiami alla musica etnica, con il basso ostinato del tamburo e
le sequenze musicali dal pianissimo in apertura, al crescendo nello
schema ripetitivo, all’apoteosi conclusiva, venne creato da Ravel
per il balletto commissionato dalla ballerina franco-russa Ida
Rubinstein nel 1928 la cui messa in scena, il giorno 22 novembre,
all’Opera Garnier di Parigi ebbe come ambientazione una taverna
andalusa. Fra le versioni coreografiche più conosciute, riuscite
e rappresentate, nei teatri e nelle televisioni di tutto il mondo, è
quella del danzatore e coreografo francese Maurice Béjart (1927-2007)
creata per il “Ballet du XXème Siècle” nel 1961.
Sensualità allo
spasimo con la donna protagonista al centro che viene focalizzata
dagli uomini, gli stessi si addensano progressivamente intorno a lei
che nel finale verrà raggiunta e conquistata. Mentre nella foresta di
simboli che è la “Ballata dei Gigli” è l’elemento maschile a
fare da polo attrattore. I 128 cullatori sotto la macchina da festa, a
spalla sollevandolo fanno ruotare l’obelisco attorno al suo asse
portante, la “borda” e “lo ballano” sulle note del Bolero,
sostenendo il peso del legno, del rivestimento e
del carico umano dei musicisti con i loro strumenti. L’elemento
femminile qui è la folla, la massa incantata dal fascino delle note e
dal movimento armonico e seducente dell’obelisco attorno al quale si
accalca estasiata fino alla pausa della “posata” del Giglio che
ritorna al senso di marcia processionale e che per successive tappe
porta a compimento il previsto percorso similmente circolare. Come la
parabola della vita che nasce si sviluppa e muore ma con un
significato e una speranza nuova che il Cristianesimo ha donato alla
storia dell’Umanità: la Passione, la Morte e la Resurrezione di
Cristo. Le spalle usurate dei “cullatori” sono un richiamo al quel
Sacrificio e a Brusciano hanno anche il senso del Ringraziamento e del
Ricordo del “Miracolo di Sant’Antonio di Padova” e
del “Gran Prodigio, Bel Portento” registrati in
Vico Tre Santi, oggi Via Cavalcanti a Brusciano nella Processione del
Santo il 13 giugno del 1875.
Nella testimonianza
estetica ed esperienziale del sociologo Antonio Castaldo il Bolero di
Ravel è «la debuttante spalla sotto al “Giglio
de’ Giuvinotte” a Brusciano, prima metà degli anni ’70; la
scoperta televisiva del balletto nella “Maratona d’Estate”
programma di Rai Uno ideato e curato dal 1978 dalla mitica Vittoria
Ottolenghi (1924-2012); la partecipazione al Montalcino Teatro Stage
1983, con giovani attori provenienti da tutta Italia; il ricordo del
Giglio a Padova nel 2009 con il congedo raveliano di Fiore D’Amato
impartito alla paranza unica ed unitaria; l’ultima, in ordine di
tempo l’emozione dell’ascolto in Piazza XI Settembre per
l’Agosto Bruscianese».
Sul web il video
storico di Alessio Italio Jr. D’Alise https://www.youtube.com/watch?v=RQNgSQ0QWro .
Tanto è scaturito
dall’evento “Agosto Bruscianese” promosso dall’Associazione
Nuovi Orizzonti, diretta da Mimmo Piccolo e patrocinato dal Comune di
Brusciano, Sindaco Giosy Romano, che con questa jam session ha
introdotto il magico periodo che culminerà a Brusciano con la Ballata
dei Gigli in onore di Sant’Antonio di Padova, domenica 27 agosto
2017, dei 5 partecipanti: Croce Passo Veloce, Gioventù, Ortolano,
Passo Veloce e Sant’Antonio Comitato Commercianti.
CON PREGHIERA
DI PUBBLICAZIONE
Antonio Castaldo