La Copertina

Opuscoletto del Comitato Croce 2003

Cultura Arte Spettacolo

A Micciariello

Il canto delle Sirene

Parliamone con .... Nicola Vallefuoco

 

Index Croce 2003

 

 

Cultura, Arte e Spettacolo

Non è retorica quello che si sta per dire ma è semplicemente realtà. Una realtà che noi Bruscianesi possiamo esserne fieri e di appartenere ad una stirpe in cui, considerati i nostri tempi, morale e deontologia ed amore per le tradizioni sono ancora l'epicentro della nostra esistenza.

E' un'attrazione felice quella che conduce a considerare come valore ineccepibile la fede che abbiamo verso il Santo Monacone e di dedicargli una Festa insolita ed "anacronistica" per i nostri tempi.

Quanti di noi hanno raccontato ad amici e conoscenti la prassi della festa dei gigli, e, quanti di loro sono rimasti increduli e meravigliati nonché stupiti di fronte a questo sapore di "paganesimo" tuttora esistente nel XXI° secolo.

Ebbene se di profano e di sacro si tratta, questo non ci scandalizza perché ciò rappresenta da quando esiste la storia: Cultura, Arte, Spettacolo. E' per tal motivo che noi ci prodighiamo da sempre per la diffusione di questo motto, affinché la nostra amata Festa continui ad essere sempre viva ed immortale ed esempio di una cultura arcaica ma allo stesso tempo nuova e moderna. In ultimo il Comitato Croce e la Paranza Uragano di Nicola e Luigi  Vallefuoco ringraziano tutti i Bruscianesi per la riuscita della nostra intramontabile Festa.

Affettuosamente il Comitato Croce

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A MICCIARIELLO

" Un solo uomo al comando! E' lui! E' il mitico Miccia!"

Fantasia, simpatia, caparbietà, copostipite della satira bruscianese, certamente si trova difficoltà a descrivere questa figura emblematica e poetica della nostra festa, si tratta di Giuseppe Moccia, meglio conosciuto come "Micciariello".

Con i suoi baffi ha saputo aizzare i cuori di tanti bruscianesi verso una felicità e gioia estrema.

Grazie Micciariello che ci fai ridere e felici con le tue satire, ma grazie anche per tutto ciò che hai dato alla festa di Brusciano.

Il Comitato Croce

 

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IL CANTO DELLE SIRENE

La prima alzata! Ha inizio l'estasi!

In tale momento alzata, giglio, musica, paranza e spettatore si intrecciano in modo tale che non è possibile separarli. Un intreccio che va al di là della pura immaginazione, non ha rispetto per nessuno, e tutti indistintamente non pretendono rispetto, non osano, ma in verità non vogliono opporsi alla sua fluidità magica, che ti domina e di inebria sempre di più.

E' il canto delle sirene!

Dott. Antonio Cerciello

 

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Parliamone con: . . .

E' sempre bello ascoltare episodi, aneddoti e fatti che riguardano la nostra festa dei gigli.

Soprattutto quando a raccontarlo è una persona che ha vissuto per tanti anni l'ebbrezza, la delusione e la gioia della prima alzata, tale persona è NICOLA VALLEFUOCO.

Nato a Brusciano, egli ancora oggi rappresenta un punto di riferimento gnoseologico ed etico per molti giovani aspiranti "paranzari". E' grazie alla sua serietà, competenza e passione che in alcuni momenti della storia dei gigli il "cullatore" bruscianese ha saputo regalare fantasia ed incutere rispetto nelle varie manifestazioni in cui ha partecipato, non solo a Brusciano ma anche in altre città "gigliare".

Figlio di Francesco, capoparanza pure lui, cresciuto nella scuola di Ciccio o' Malepensiero, egli a soli venti anni, diventa capoparanza con la benedizione del suo maestro, di cui ha saputo apprendere carisma e tecnica.

 Signor Nicola, quando è stata la prima festa da capoparanza?

Nel 1965 a soli venti anni.

Qual'è la differenza tra ieri ed oggi?

Le feste del passato erano improntate più sulla forza, oggi si gioca più sull'astuzia se devo dirlo, prima c'era molta più educazione, la paranza era formata massimo da 128 persone fisse, mentre oggi è diverso, in quanto il numero è aumentato e la forza singola è diminuita.

Cosa cambierebbe nella nostra festa?

Il modo di fare di tutti noi, perché alle volte senza rendercene conto sfociamo in atti di egoismo ed odio, dimenticandoci che questa è una festa religiosa fatta in onore di Sant'Antonio da Padova, e per tal motivo deve sempre essere improntata sull'amore ed il rispetto verso il nostro Santo Monacone e perché no, anche per il prossimo.

La competizione deve esserci, perché è sempre un atto di forza, ma essa deve essere leale ed onesta.

Quale è la Festa che lei ricorda con orgoglio?

Quella di Barra 2000, quando la nostra paranza vinse il Giglio d'Oro, ricordo che ci fu dato un tempo di trenta minuti, in cui noi dovevamo esibirci senza fermarci, ebbene allora l'orgoglio bruscianese seppe farsi rispettare, esibendosi in maniera impeccabile. Ma anche quella di Brusciano 1978, quando per la prima volta un giglio entrò per via Cortaucci fino alla Chiesa Madre, allora fù una vera e propria impresa che mi riempì di gioia immensa.

Lei è ritenuto il Capoparanza che ha partecipato a più competizioni, quante ne ha fatte?

In totale ho partecipato ad 87 Feste dei Gigli, con questa di Brusciano e Barra saranno 89. Praticamente ne ho fatte: 37 a Brusciano, 32 a Barra, 16 a Casavatore, 3 a Nola, 1 a Gianturco ed 1 a Crispano.

C'è un erede su cui sta puntando, dopo la sua pensione?

Ce ne sono più di uno, sono giovani capaci e volenterosi, a cui manca solo un pò di esperienza, per questo mi sto prodigando affinché possa dare tutta la mia esperienza di capoparanza e di inculcare l'amore sviscerato verso la nostra Festa che non ha nulla da invidiare ad altre, ribadisco che è soprattutto amore, lealtà e fede verso il nostro Santo Monacone e che spetta a  noi insegnare, tutto questo,  ai nostri giovani, perché questi sono i canoni fondamentali della nostra vita.  

Si conclude qui il mio dialogo con Nicola Vallefuoco, che dire di questo colloquio, che c'è sempre da imparare da una persona umile e sincera. Auguri Nicola per altre cento feste dei gigli.

Dott. Antonio Cerciello

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